domenica 22 maggio 2022

L scimmia con la presa di precisione

 

Un morso alla teoria dell'evoluzione umana

L'uomo ha barattato la capacità di masticare per avere un cervello più grande? Una differenza genetica tra primati umani e non umani sembra dire di sì.

Un morso alla teoria dell'evoluzione umana
L'uomo ha barattato la capacità di masticare per avere un cervello più grande? Una differenza genetica tra primati umani e non umani sembra dire di sì.


I muscoli della mascella delle scimmie, come quelli di questo scimpanzé (Pan paniscus) , e dell'uomo potrebbero riflettere una profonda deviazione evolutiva.
I muscoli della mascella delle scimmie, come quelli di questo scimpanzé (Pan paniscus) , e dell'uomo potrebbero riflettere una profonda deviazione evolutiva.
Perché il cervello dell'uomo è cresciuto così tanto, mentre quello di altri primati non si è evoluto nello stesso modo? La domanda non è di poco conto: è il cuore di una controversia secolare. È ormai quasi universalmente accettata la teoria che siamo il risultato di una selezione naturale. Ma come tale selezione abbia operato per produrre la forma che abbiamo ora, rimane ancora un punto di accesso dibattito. Nella storia di questa discussione uno studio appena pubblicato da Nature potrebbe diventare decisivo.
Alterazione provvidenziale. Hansell Stedman e il suo team suggeriscono infatti che l'uomo “barattò” la capacità di masticare per poter avere una scatola cranica (e dunque un cervello) più grande. Circa 2,4 milioni di anni fa, infatti, una mutazione genetica ha impedito a un particolare gene di produrre e accumulare grandi quantità di una proteina, chiamata MYH16, fondamentale per i muscoli della mandibola. Tutti i primati non umani ne sono ricchissimi; l'uomo, no. La mancanza di un possente apparato masticativo avrebbe permesso alla parte superiore del cranio di crescere più liberamente. Il periodo in cui sarebbe avvenuta questa mutazione genetica sarebbe proprio quello in cui - dall'analisi dei fossili - si nota che il cranio dell'uomo inizia a distinguersi da quello degli altri primati.