La
specializzazione
Come tutte le nuove
tecnologie, anche il libro, dopo la prima fase di omogenizzazione,
nel periodo seguente di surriscaldamento del mezzo, si trasformo' e
divenne strumento di specializzazione. Abbiamo visto l'esempio
dell'architettura, ma esso riguarda tutte le branche del sapere con i
propri approfondimenti e i linguaggi specialistici. Prendiamo quello
che era un manoscritto di giurisprudenza e vediamolo nella sua
funzione di libro di consultazione legale:
Nel mondo legale le
parole vengono ridotte ad entità omogenee per fare in modo che esse
possano essere applicate. Tolte da quel contesto esse non
svolgerebbero la loro funzione di linguaggio pratico e utilitario. Le
parole dei documenti legali -è solo di questo che stiamo parlando-
sono semplicemente deleghe di autorità che si cedono ad altri
affinchè le applichino a soggetti o circostanze ben circoscritte.
L'unico significato del significato della parola in questo contesto è
l'applicazione della delega nel caso particolare di cui si sta
scrivendo. Meno sono le parole, piu' ampia è la delega, piu'
imprecise esse sono e piu' ampia sarà la delega perchè nel caso
specifico le parole possono essere applicate con maggiore
discrezionalità. Questa è l'unica cosa che conta nella stesura di
un contratto, di un documento legale o nell'interpretazione di essi.
Essi quindi assumono non il significato che l'autore voleva dare e
nemmeno quello che -ragionevolmente o meno- egli intendeva o si
aspettava che gli altri gli dessero. Il solo significato di detti
documenti è quello che la persona che li riceve vuole che
significhino, cioè che in qualsiasi circostanza egli possa proporli
o applicarli.
Il significato
legale delle parole nei documenti dev'essere cercato non nelle parti
contraenti, e nemmeno nel legislatore o il notaio che assiste, ma
solo negli atti e nei comportamenti con cui la persona che li riceve
intende applicarli. Questo è l'inizio del loro significato.
Come secondo punto,
ma estremamente secondario, le parole di un documento legale, sono
indirizzate al tribunale, e questo costituisce un'ulteriore delega a
una diversa autorità che eventualmente decida non su quello che le
parole in realtà significano, ma se la persona a cui esse sono
rivolte ha acquisito l'autorità necessaria per dare loro il
significato che egli ha dato o che propone gli venga dato. In altri
termini il giudice non deciderà se egli avrà dato alle parole il
significato corretto ma se le parole autorizzano il significato che è
stato loro dato.
(Charles P. Curtis, E' la tua legge)
Quello che Curtis
descrive così bene a proposito della natura della terminologia
applicata alla legge, riguarda tutta la popolazione civile e
militare, perchè senza un'elaborazione uniforme sarebbe impossibile
ottenere deleghe di funzioni e doveri e non si avrebbero strutture
sociali come quelle sorte dopo la stampa. Senza una elaborazione
visiva per mezzo della stampa non si potrebbe avere un sistema di
prezzi e di mercati, condizione questa che costringe i paesi auditivi
(erroneamente definiti sottosviluppati) a tentare uno sviluppo di
tipo tribale, cioè “comunista”.
Il nostro sistema
dei prezzi è maturato dopo una lunga pratica di alfabetizzazione e
ce en rendiamo conto ora, che penetriamo sempre piu' profondamente
nell'era elettronica perchè il telefono, la radio e la televisione
non si espandono nella direzione omogeneizzante della cultura
prettamente tipografica e questi oscillamenti oltre che a qualche
disagio, ci permettono di riflettere sulla nuova era onnicomprensiva,
cioè tattile, orale e visiva che ci farà vivere nel Villaggio
Globale.
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