venerdì 6 giugno 2014

23- la specializzazione

La specializzazione

Come tutte le nuove tecnologie, anche il libro, dopo la prima fase di omogenizzazione, nel periodo seguente di surriscaldamento del mezzo, si trasformo' e divenne strumento di specializzazione. Abbiamo visto l'esempio dell'architettura, ma esso riguarda tutte le branche del sapere con i propri approfondimenti e i linguaggi specialistici. Prendiamo quello che era un manoscritto di giurisprudenza e vediamolo nella sua funzione di libro di consultazione legale:

Nel mondo legale le parole vengono ridotte ad entità omogenee per fare in modo che esse possano essere applicate. Tolte da quel contesto esse non svolgerebbero la loro funzione di linguaggio pratico e utilitario. Le parole dei documenti legali -è solo di questo che stiamo parlando- sono semplicemente deleghe di autorità che si cedono ad altri affinchè le applichino a soggetti o circostanze ben circoscritte. L'unico significato del significato della parola in questo contesto è l'applicazione della delega nel caso particolare di cui si sta scrivendo. Meno sono le parole, piu' ampia è la delega, piu' imprecise esse sono e piu' ampia sarà la delega perchè nel caso specifico le parole possono essere applicate con maggiore discrezionalità. Questa è l'unica cosa che conta nella stesura di un contratto, di un documento legale o nell'interpretazione di essi. Essi quindi assumono non il significato che l'autore voleva dare e nemmeno quello che -ragionevolmente o meno- egli intendeva o si aspettava che gli altri gli dessero. Il solo significato di detti documenti è quello che la persona che li riceve vuole che significhino, cioè che in qualsiasi circostanza egli possa proporli o applicarli.

Il significato legale delle parole nei documenti dev'essere cercato non nelle parti contraenti, e nemmeno nel legislatore o il notaio che assiste, ma solo negli atti e nei comportamenti con cui la persona che li riceve intende applicarli. Questo è l'inizio del loro significato.
Come secondo punto, ma estremamente secondario, le parole di un documento legale, sono indirizzate al tribunale, e questo costituisce un'ulteriore delega a una diversa autorità che eventualmente decida non su quello che le parole in realtà significano, ma se la persona a cui esse sono rivolte ha acquisito l'autorità necessaria per dare loro il significato che egli ha dato o che propone gli venga dato. In altri termini il giudice non deciderà se egli avrà dato alle parole il significato corretto ma se le parole autorizzano il significato che è stato loro dato.
(Charles P. Curtis, E' la tua legge)

Quello che Curtis descrive così bene a proposito della natura della terminologia applicata alla legge, riguarda tutta la popolazione civile e militare, perchè senza un'elaborazione uniforme sarebbe impossibile ottenere deleghe di funzioni e doveri e non si avrebbero strutture sociali come quelle sorte dopo la stampa. Senza una elaborazione visiva per mezzo della stampa non si potrebbe avere un sistema di prezzi e di mercati, condizione questa che costringe i paesi auditivi (erroneamente definiti sottosviluppati) a tentare uno sviluppo di tipo tribale, cioè “comunista”.
Il nostro sistema dei prezzi è maturato dopo una lunga pratica di alfabetizzazione e ce en rendiamo conto ora, che penetriamo sempre piu' profondamente nell'era elettronica perchè il telefono, la radio e la televisione non si espandono nella direzione omogeneizzante della cultura prettamente tipografica e questi oscillamenti oltre che a qualche disagio, ci permettono di riflettere sulla nuova era onnicomprensiva, cioè tattile, orale e visiva che ci farà vivere nel Villaggio Globale.



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