martedì 10 giugno 2014

27- Il nazionalismo

Il nazionalismo

“La stampa nel trasformare le varie lingue volgari in mezzi di comunicazione di massa, cioè in sistemi chiusi, creo' le forze uniformi e centralizzatrici del moderno nazionalismo”
I francesi piu' di qualsiasi altra nazione moderna hanno trasformato la forza unificatrice del loro volgare in esperienza nazionale.
“L'esistenza di una simile comunità è condizione necessaria per far emergere una letteratura nazionale talmente grande per ampiezza e poderosa per sostanza da fissare su di sè gli occhi del mondo e dare forma all'immaginazione dell'uomo....” (Simone de Beauvoir)
Strettamente connessi, attraverso il ruolo della tipografia, sono l'esteriorizzazione dell'esperienza privata interiore da un lato e l'ammassarsi di una consapevolezza nazionale collettiva dall'altro...

il contrappunto
La separazione tra musica e poesia, tra voci e strumenti, trovo' un primo riflesso nella pagina stampata. L'immensa lunghezza della sinuosa plasticità della linea melodica veniva arricchita da una parte del coro che iniziava dopo un quarto, la stessa melodia. Il canto gregoriano, completamente orale, seguiva, orecchiandolo, il bordone cioè la medesima melodia sulla 3° o la 5° nota. Il ruolo della polifonia fu quello di spezzare la linea melodica ed ebbe sulla musica il medesimo effetto che ebbero i caratteri mobili sulla scrittura, poichè fu soprattutto dopo che si comincio' a stampare la musica che divenne necessario indicare la quantità di misura che mantenevano unite le diverse parti affidate ad ogni cantante. La stampa amplio' le potenzialità della musica e i compositori introdussero, forse senza nemmeno rendersene conto, concetti che avrebbero prodotto una profonda rivoluzione tecnica. Questa nuova forma cantata, che era stata per secoli strettamente legata alla forma lineare dei temi, permeo' e dette forma anche alla prassi letteraria, quella che oggi chiameremmo la trama del racconto.

L'intreccio delle voci ovvero della sensualità tattile della musica è l'aspetto preminente della musica medievale. L'attenzione era soprattuto concentrata sull'effetto sensuale della combinazione di diverse voci invece che sui sentimenti che il testo poteva ispirare... (Pattison)
….....

“La stampa tipografica all'inizio fu erroneamente scambiata per una macchina d'immortalità” e la gente si affretto' ad affidarle gesta e passioni per consegnarle alle generazioni future. (Cardano).
Dalla meditazione sui libri nelle biblioteche del passato, siamo arrivati al messaggio nella bottiglia tecnologica attraverso la descrizione di una folla di esperienze audio-tattili-olfattive con il continuo contrappunto dei punti di vista soggettivi di scrittori che ambiscono all'immortalità letteraria da localizzarsi nelle biblioteche del futuro.

Il tema dell'immortalità letteraria era resa plausibile in quei secoli in cui autori sepolti negli antichi manoscritti venivano “resuscitati” dalla stampa fino s ritrovare una popolarità che non avevano avuto nemmeno da vivi.

La caratteristica principale del libro stampato, il suo facile trasporto, fece lo stesso effetto del cavalletto che incremento' la pittura all'aperto: accentuo' notevolmente il nuovo culto dell'individualismo.
Successe anche con il papiro, depositario delle scritture ufficiali che i protocristiani sostinuirono con il libro, una raccolta di loghie facilmente trasportabili e tascabili. Come riferiscono Febvre & Martin nel loro lavoro L'Aparition du Livre, i libri di devozione, di preghiere e delle ore in formato tascabile, furono i piu' numerosi tra quelli stampati nel primo secolo della tipografia, inoltre grazie alla stampa alla manegevolezza e al moltiplicarsi dei testi, il libro cesso' di essere un oggetto di culto da ricercare nelle biblioteche ma divenne uno strumento di rapida consultazione da potersi usare in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo. Questa tendenza verso la disponibilità ando' di pari passo con la velocità di lettura che la linearità dei caratteri di stampa ora permettevano. Fu un'industria in espansione che necessitava di ingenti capitali e non rari erano i fallimenti. Verso queste produzioni si orientavano anche intellettuali ed umanisti, seguendo l'antica e mai tramontata logica commerciale del: “E' il pubblico che lo vuole” Fu tale la spinta della meccanicità e della uniformità a coinvolgere anche altri settori della produzione, come le ruote di un orologio che girano incontrastate e mettono in moto altre rotelle piu' piccole ma non meno importanti...
….Un nuovo mercato basato sul consumatore stava prendendo forma. Dell'intera produzione libraria fino al 1500 che in 35.000 edizioni ammontava a circa 30 milioni di copie quasi l'80 per cento era scritto in latino.Ma solo tra il 1500 e il 1510 il nuovo libro che aveva spodestato il manoscritto era scritto in volgare perchè fu inevitabile che si sviluppasse all'interno dei confini nazionali un mercato molto piu' ampio di quello costituito a livello internazionale da un'elite clericale di lettori in latino. Il pubblico dei lettori diventa sempre piu' laico, spesso costituito da donne o da persone del ceto medio che non aveva dimestichezza col latino.
Nel sec.XVII ci troviamo in un mondo che spinge il machiavellismo sempre piu' in là. Quando Machiavelli un secolo prima affermava che vi è una legge per gli affari e un'altra per la vita privata egli non faceva altro che prendere atto degli effetti della parola stampata che eparava lo scrittore dal lettore, il produttore dal consumatore, il governante dai governati, in categorie definite con grande nettezza, mentre prima della stampa queste categorie erano mescolate tra di loro, giacchè l'amanuense era anche lettore, e lo studente produceva i libri che studiava.




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