Il
nazionalismo
“La stampa nel trasformare le varie lingue volgari in mezzi di
comunicazione di massa, cioè in sistemi chiusi, creo' le forze
uniformi e centralizzatrici del moderno nazionalismo”
I francesi piu' di qualsiasi altra nazione moderna hanno trasformato
la forza unificatrice del loro volgare in esperienza nazionale.
“L'esistenza di una simile comunità è condizione necessaria per
far emergere una letteratura nazionale talmente grande per ampiezza e
poderosa per sostanza da fissare su di sè gli occhi del mondo e dare
forma all'immaginazione dell'uomo....” (Simone de Beauvoir)
Strettamente connessi, attraverso il ruolo della tipografia, sono
l'esteriorizzazione dell'esperienza privata interiore da un lato e
l'ammassarsi di una consapevolezza nazionale collettiva dall'altro...
il contrappunto
La separazione tra musica e poesia, tra voci e strumenti, trovo' un
primo riflesso nella pagina stampata. L'immensa lunghezza della
sinuosa plasticità della linea melodica veniva arricchita da una
parte del coro che iniziava dopo un quarto, la stessa melodia. Il
canto gregoriano, completamente orale, seguiva, orecchiandolo, il
bordone cioè la medesima melodia sulla 3° o la 5° nota. Il ruolo
della polifonia fu quello di spezzare la linea melodica ed ebbe sulla
musica il medesimo effetto che ebbero i caratteri mobili sulla
scrittura, poichè fu soprattutto dopo che si comincio' a stampare la
musica che divenne necessario indicare la quantità di misura che
mantenevano unite le diverse parti affidate ad ogni cantante. La
stampa amplio' le potenzialità della musica e i compositori
introdussero, forse senza nemmeno rendersene conto, concetti che
avrebbero prodotto una profonda rivoluzione tecnica. Questa nuova
forma cantata, che era stata per secoli strettamente legata alla
forma lineare dei temi, permeo' e dette forma anche alla prassi
letteraria, quella che oggi chiameremmo la trama del racconto.
L'intreccio delle voci ovvero della sensualità tattile della musica
è l'aspetto preminente della musica medievale. L'attenzione era
soprattuto concentrata sull'effetto sensuale della combinazione di
diverse voci invece che sui sentimenti che il testo poteva
ispirare... (Pattison)
….....
“La stampa tipografica all'inizio fu erroneamente scambiata per una
macchina d'immortalità” e la gente si affretto' ad affidarle gesta
e passioni per consegnarle alle generazioni future. (Cardano).
Dalla meditazione sui libri nelle biblioteche del passato, siamo
arrivati al messaggio nella bottiglia tecnologica attraverso la
descrizione di una folla di esperienze audio-tattili-olfattive con il
continuo contrappunto dei punti di vista soggettivi di scrittori che
ambiscono all'immortalità letteraria da localizzarsi nelle
biblioteche del futuro.
Il tema dell'immortalità letteraria era resa plausibile in quei
secoli in cui autori sepolti negli antichi manoscritti venivano
“resuscitati” dalla stampa fino s ritrovare una popolarità che
non avevano avuto nemmeno da vivi.
La caratteristica principale del libro stampato, il suo facile
trasporto, fece lo stesso effetto del cavalletto che incremento' la
pittura all'aperto: accentuo' notevolmente il nuovo culto
dell'individualismo.
Successe anche con il papiro, depositario delle scritture ufficiali
che i protocristiani sostinuirono con il libro, una raccolta di
loghie facilmente trasportabili e tascabili. Come riferiscono
Febvre & Martin nel loro lavoro L'Aparition du Livre, i
libri di devozione, di preghiere e delle ore in formato tascabile,
furono i piu' numerosi tra quelli stampati nel primo secolo della
tipografia, inoltre grazie alla stampa alla manegevolezza e al
moltiplicarsi dei testi, il libro cesso' di essere un oggetto di
culto da ricercare nelle biblioteche ma divenne uno strumento di
rapida consultazione da potersi usare in qualsiasi momento della
giornata e in qualsiasi luogo. Questa tendenza verso la disponibilità
ando' di pari passo con la velocità di lettura che la linearità dei
caratteri di stampa ora permettevano. Fu un'industria in espansione
che necessitava di ingenti capitali e non rari erano i fallimenti.
Verso queste produzioni si orientavano anche intellettuali ed
umanisti, seguendo l'antica e mai tramontata logica commerciale del:
“E' il pubblico che lo vuole” Fu tale la spinta della meccanicità
e della uniformità a coinvolgere anche altri settori della
produzione, come le ruote di un orologio che girano incontrastate e
mettono in moto altre rotelle piu' piccole ma non meno importanti...
….Un nuovo mercato basato sul consumatore stava prendendo forma.
Dell'intera produzione libraria fino al 1500 che in 35.000 edizioni
ammontava a circa 30 milioni di copie quasi l'80 per cento era
scritto in latino.Ma solo tra il 1500 e il 1510 il nuovo libro che
aveva spodestato il manoscritto era scritto in volgare perchè fu
inevitabile che si sviluppasse all'interno dei confini nazionali un
mercato molto piu' ampio di quello costituito a livello
internazionale da un'elite clericale di lettori in latino. Il
pubblico dei lettori diventa sempre piu' laico, spesso costituito da
donne o da persone del ceto medio che non aveva dimestichezza col
latino.
Nel sec.XVII ci troviamo in un mondo che spinge il machiavellismo
sempre piu' in là. Quando Machiavelli un secolo prima affermava che
vi è una legge per gli affari e un'altra per la vita privata egli
non faceva altro che prendere atto degli effetti della parola
stampata che eparava lo scrittore dal lettore, il produttore dal
consumatore, il governante dai governati, in categorie definite con
grande nettezza, mentre prima della stampa queste categorie erano
mescolate tra di loro, giacchè l'amanuense era anche lettore, e lo
studente produceva i libri che studiava.
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