venerdì 13 giugno 2014

31- Elisabetta I°

Elisabetta I

La stampa altero' non soltanto lo scrivere e la grammatica ma anche l'accentuazione e l'inflessione delle lingue.
Nella nostra epoca è assolutamente evidente che l'uomo è linguaggio, qualsiasi lingiaggio, anche il non verbale o delle forme. Questo vuol dire che mentre la stampa strutturava il linguaggio, l'esperienza e le motivazioni in modo nuovo, non consapevole, la vita nel suo insieme ne risultava impoverita, come ipnotizzata. La separazione delle funzioni è alla base della tecnica dei caratteri mobili e della conoscenza applicata in ogni campo. E' una tecnica che incanala la soluzione dei problemi su di un unico livello...non solo la simultaneità dei significati andava scomparendo con il passaggio dalla cultura orale a quella visiva, ma anche la pronuncia e l'intonazione vennero appiattite in modo determinante.
“L'inflessione è naturale in una cultura orale o auditiva, in quanto forma di simultaneità. La cultura dell'alfabeto fonetico, invece, ha una forte tendenza a ridurre l'inflessione a favore della grammatica dovuta alla posizione visiva.”

Che si debba usare un unico modo di comunicare è una specifica specializzazione della scrittura nella tecnica tipografica. Essa nasce dall'esperienza visiva omogeneizzante, della lingua parlata una volta che è stata stampata. E questo, secondo Bacone, rappresenta la riduzione di tutti gli ingegni e di ogni esperienza ad un unico nocciolo che è la conoscenza applicata.

La stampa creo' l'uniformità nazionale e il centralismo di governo ma nello stesso tempo creo' l'individualismo e l'opposizione al governo in quanto tale. La stampa infatti rese la lingua parlata un mezzo di comunicazione di massa dando ai governi centrali una sorta di potere mai avuta prima nei secoli. Ma al contempo la stampa creo' interessi contrapposti, in pratica aumento' le capacità di controllo del produttore e aumento' pure la capacità connettiva del consumatore, portando alla luce un problema fondamentale fino ai nostri giorni, la libertà d'espressione, la libertà di stampa.

“Noi americani sappiamo che se libertà vuol dire qualcosa, vuol dire diritto di pensare. E il diritto di pensare vuol dire il diritto di leggere qualsiasi cosa, scritta ovunque, da qualsiasi uomo, in qualsiasi epoca” (Harry Truman)
Si tratta di una notevole affermazione della dottrina del consumatore basata sull'omogeneità della stampa. Se essa è uniforme, dovrebbe creare diritti uniformi per il lettore, per l'editore e lo scrittore.

“La politica dei Tudor di stretto controllo della stampa in nome della sicurezza nazionale continuo' per tutto il sec.XVI. Era inevitabile che con la diffusione della stampa crescessero anche i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario del Consiglio della Corona a spese del parlamento, dei tribunali degli amministratori tutto a vantaggio del regnante. Nel contempo pero' cresceva una forte critica nei confronti del potere centrale, in pratica nasceva in Inghilterra l'opinione pubblica.
Gruppi isolati avevano cominciato a mettere in discussione i sistemi di controllo governativi sulla stampa, i tipografi per ragioni economiche, i puritani per ragioni religiose, e membri del parlamento per ragioni politiche.... ma dopo l'Act of Uniformity emanato da Elisabetta nel 1599 (dove tra l'altro si stabilivano le Royalties, che sono in uso ai nostri giorni) e un'aspra lotta politica per contrastarne l'entrata in vigore, la legge finalmente certifico' il potere della stampa per rafforzare e promuovere il potere del governo centrale. Fu la liturgia e l'osservanza dei precetti religiosi il primo caposaldo che soccombette in quanto la religione è la prima dipendente dalla forma del libro. In quello stesso anno entro' in vigore il messale e tutti i ministri di culto furono obbligati ad usarlo nelle celebrazioni. “Così come si trovava nel libro e in nessuna nessuna altra forma...”
Nel 1562 venne emanato il libro delle omelie, per essere usato in tutte le prediche pubbliche, da ogni pulpito. In questo modo, rendendo la lingua parlata uno strumento per la comunicazione di massa la stampa creo' un nuovo strumento di centralismo politico che mai era stato disponibile prima di allora.
Nel medesimo tempo studiosi ed insegnanti iniziarono una campagna per uniformare la grammatica e l'ortografia....


Aldo Vincent
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