Omogenità della pagina
Il Rinascimento fu la zona d'incontro fra il pluralismo medievale e
l'omogeneità moderna del meccanicismo. Fu un'epoca di grande
transizione e di frontiera tra due contrastanti tecnologie, e ogni
momento della sua consapevolezza è la traduzione da una di queste
due culture all'altra.
Anche oggi viviamo nella zona di frontiera tra una tecnologia, quella
meccanicistica, frammentata, lineare, e l'altra organica e
simultanea. In ambedue le epoche agì un meccanismo che gli psicologi
chiamano trasferimetno dell'apprendimento ed
è l'avvicinarsi al nuovo con le vecchie tecniche d'apprendimento
ormai assimilate, che a volte ir rivelano anche controriproducenti,
infatti è ormai accertato che cio' che abbiamo appreso con la nostra
lingua madre condiziona la nostra capacità immediata di apprendere
altri linguaggi, verbali o simbolici. Questo è forse il principale
motivo per cui l'Occidente foirtemente alfabetizzato e fortemente
immerso nelle forme lineari ed omogenee della cultura della stampa,
ha avuto difficoltà iniziali a comprendere il mondo tattile e non
visivo della matematica e della fisica moderna, rivoluzionate dalla
tecnologia elettronica. I paesi audio-tattili che erroneamente
definivamo “sottosviluppati” ma che erano invece solamente meno
compromessi dall'elettricità, inizialmente si trovarono
avvantaggiati e attualmente ancora mantengono una notevole vantaggio
perchè mentre in Occidente la differenza viene colmata a livello
subliminale, in quei paesi si ritrova radicata da tradizione atavica.
Un altro vantaggio di questi periodi di transizione è la capacità
di generalizzare concetti, intesa come trasferimento di riflessi
condizionati, sia a livello piu' complesso della scienza dove
un'unica nuova formulazione puo' riassumere una miriade di casi
singoli.
In pratica si rimastico' tutto. Quando alla fine del XVII secolo il
manoscritto ormai stava scomparendo dalla scena culturale per essere
relegato ad un mercato dell'usato (come i dipinti ed i reperti) la
maggior parte dei libri stampati era di origine medievale, in pratica
quei due secoli avevano conosciuto il Medio Evo piu' e meglio degli
intellettuali medievali, perchè il materiale sparso nei monasteri e
nascosto nelle corti, era diventato portatile, individuale e di
facile lettura.
Succede
sempre quando una nuova tecnologia entra fragorosamente nella cultura
di una società: il cinema delle origini si nutrì del romanzo
ottocentesco, mentre la televisione uso' ugualmente il romanzo (gli
sceneggiati) ma uso' anche il cinema in b/n degli inizi. Agli inizi
della stampa e fino all'Aretino, non solo non vi furono scrittori nel
senso che oggi diamo al termine, ma non esisteva nemmeno un pubblico
per accettarli in quanto la stampa era ancora uno strumento per
accelerare lo studio degli addetti ai lavori ma nell'insieme possiamo
dire che non contribuì allo sviluppo delle nuove conoscenze. Col
passare del tempo pero' questi fruitori diventarono briciole
umanistiche perchè a livello popolare la stampa invece, invadeva la
cultura dei mediocri, con la diffusione dell Bibbia in latino e in
volgare, fornì agli studenti e ai docenti delle università una
varietà sempre piu' cospicua di materiale didattico e di studio, un
numero sempre maggiore di lettori fece moltiplicare la stampa dei
libri di preghiere, i breviari, libretti mistici e di devozione
popolare, i romanzi cavallereschi, gli almanacchi ma soprattutto i
libri delle ore illustrati, la
raccolta delle ore
liturgiche per
i diversi periodi dell'anno. Per
secoli uno dei
libriche
non manco' presso tutte le famiglie o le comunità che potevano
permettersi di avere dei libri.
(Wikipedia)
Uno
dei motivi culturali del cambiamento McLuhan lo attribuisce allo
sforzo visivo dei tipografi per ottenere l'omogeneità della pagina
stampata. Nonostante la precarietà dei caratteri mobili e serie di
meccanismi dalla liearità incerta, furono questi gli effetti nuovi
che colpirono i contemporanei i quali vi scorsero una grande quantità
di carica emotiva. Omogeneità e linearità diventarono le formule
alla base delle scienze e dell'arte del Rinascimento. La nuova
omogeneità della pagina stampata sembro' sviluppare una fede
subliminale nella Bibbia stampata la quale da un lato scavalcava la
tradizione orale e autoritaria della Chiesa e dall'altra soddisfaceva
una ricerca scinetifica individuale. Fu come se il libro stampato
avesse il potere di creare una nuova superstizione ipnotica (visiva)
che lo rendesse indipendente e immune da ogni ulteriore intervento
umano. Con nessun manoscritto si sarebbero raggiunti tali stati
mentali nei riguardi della parola scritta. L'omogeneità della pagina
e la sua ripetibilità fu così coinvolgente che si estese ad ogni
attività sociale che ha contraddistinto il mondo occidentale fino
quasi ai giorni nostri.
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