lunedì 9 giugno 2014

26- Francesco Bacone

Francis Bacon

I primi due secoli dopo l'invenzione della stampa furono quasi esclusivamente medievali in quanto al contenuto. Piu' del novanta per cento dei libri stampati erano riproposte di manoscritti medievali. Fu questo universalismo, cioè la fede nell'inadeguatezza dell'uomo a comprendere con la sola ragione le cose del creato che con la stampa diede all'uomo il coraggio di voler leggere in modo nuovo il libro della natura che in precedenza era opinione comune fosse stato fatto da Dio e rivelato da Cristo con il solo scopo contemplativo.
Con Bacone entriamo in un nuovo clima intellettuale e benchè egli avesse i piedi nel medioevo, se lo analizziamo scopriamo che il suo pensiero non consiste tanto nel progresso scientifico quanto nella fiducia che la vita dell'uomo possa essere trasformata dalla scienza.
La stessa espressione “scienza sperimentale” venne usata da Ruggero Bacone, della sua stessa famiglia, per operare una completa distinzione all'interno del ragionamento deduttivo, insistendo sulla necessità di prove particolari per sostenere ogni discussione scientifica.
Bacone prospetta l'idea di una nuova enciclopedia che comprendesse tutto lo scibile, ed è questa sua accettazione del libro come strumento non piu' di contemplazione ma di applicazione, che lo rende moderno. Un altro autore che usa il libro come ponte tra il Medio Evo e la modernità è Erasmo. Nella sua versione latina del Nuovo Testamento egli utilizzo' la tecnologia della stampa per ripulire il testo sacro e per fissare le regole della grammatica e della retorica. Ma un simile cambiamento non è mai così rapido e per dare una funzione nuova all'uso della stampa si dovette aspettare l'Aretino che al pari di Rabelais e Cervantes proclamo' il significato della tipografia come qualcosa di immenso, fantastico, Gargantuale!  

Nelle condizioni di cultura manoscritta, come abbiamo visto, l'estrinsecare il proprio pensiero dalla mente era molto limitata. Il poeta, lo scrittore non avevano pubblico, non erano in grado cioè di far conoscere il proprio pensiero a masse di lettori, a causa della difficoltà di reperire le opere nelle biblioteche, e la lingua dotta con cui si scriveva, che non era appannaggio dei meno eruditi.
Con l'avvento della stampa e la leggerezza del supporto, scoprire la lingua volgare come sistema di diffusione pubblica fu così immediata da costituire un mercato molto interessante.
L'Aretino intuisce le potenzialità del mezzo e rovescia la confessione, l'autoaccusa, il diario, e lo fa diventare denuncia pubblica rivolta verso l'autorità costituita.
Divenne il “Flagello dei Prìncipi” fondando il giornalismo, l'editoriale, e fino a quel tempo mai sospettata: la pubblicità... e fece tutto da solo, senza basi letterarie (il che fu un vantaggio) e con il solo ausilio della sua piuma d'oca e del ricatto, scoprì quello che oggi chiameremmo: il potere della stampa. Nemmeno lui si rese conto dell'immenso potere della stampa che aveva scoperto, infatti si riferiva sempre al potere della sua penna.

“...in effetti l'Aretino è una prostituta da cui ha preso l'istinto della ribellione sociale.Egli getta fango non solo in faccia ai contemporanei, ma lo fa su tutto il passato. E' come se sollevasse il mondo e lo mettesse controluce, scoprendo che tutto è osceno, tutto è falso niente è sacro....egli stesso trasforma le cose sacre in mercanzia... egli trova conveniente porsi al di sopra degli uomini e tenerli per le redini dei loro vizi...”


Nota per il lettore:
A questo punto di sono pagine e pagine di riferimenti letterari, prevalentemente inglesi, visto che McLuhan è docente a Toronto proprio di letteratura inglese, ma io propongo si saltare a piè pari il tutto per invitarvi ad una ricerca creativa: Nel descrivere il percorso che porta la stampa a caratteri mobili dal basso Medio Evo alla modernità, a cambiare l'intera società, McLuhan vi ha fornito una chiave, descrivendo quella che secondo lui è la trasformazione del modo tattile-auditivo del leggere, fino alla visività della parola sulla pagina stampata. Ecco, adesso fate voi un percorso letterario usando il McLuhan come cartina tornasole, e rileggetevi Lutero, la vita nova di Dante Alighieri, il blank verse di Marlowe perfezionato in seguito da Shakespeare, spaziate nel teatro, perchè anche la parola subisce trasformazioni. Leggetevi la rivoluzione nel Cid di Corneille, poi Racine e Moliere, cercate qualche commedia di Goldoni che rivoluziono' la Commedia dell'Arte italiana “scrivendo” i copioni delle sue commedie...
Insomma, passiamo al nazionalismo.



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