Nasce
l'inconscio
Con
l'aumento dell'intensità e della quantità visiva della stampa
l'uomo tipografico entra in un mondo cinetico, sequenziale e
pittorico. Ogni aspetto dell'attività umana comincia a
contraddistinguersi per la separazione delle funzioni, l'analisi dei
componenti e l'isolamento dell'attimo. Purtroppo (o forse no) con
l'isolamento visivo attraverso questa intensità la ragione diventa “
isolata dal tempo esterno sentendosi nel contempo separata dalla sua
vita mentale. Gli avvenimenti che la influenzano possono darle la
sensazione dello scorrimento del tempo interno, ma è la durata degli
avvenimenti in successione, non è assolutamente la durata
dell'essere pensante, è solo la durata della successione del
pensiero umano. Separata dalla durata delle cose, la consapevolezza
umana si trova ad esistere senza durata, o per dire meglio sempre nel
tempo presente (riassunto approssimato del pensiero di George Poulet,
nel suo Studio
dei Tempi Umani.)
Diciamo
per esemplificare che i pensieri sono il nastro magnetico che scorre
in avanti attraverso la testina magnetica della ragione che rimane
fissa. Per rendere l'esempio piu' calzante diciamo allora che i
pensieri sono la pellicola cinematografica e la mente il gruppo
ottico fisso che scansiona il movimento attraverso il vedere (la
lampadina) o meglio il far passare la luce attravrso (come le
cattedrali gotiche, ricordate?).
Strettamente imparentata a questo scorrere lineare del linguaggio è
l'impressione ad esso connessa della ripetizione meccanica, del tempo
che scorre e della ricorrenza che comincio' a pesare nella mente
rinascimentale:
“Come incalzano le onde verso le pietre della spiaggia
così gli istanti nostri si affrettano verso la fine
mutando il proprio luogo con quello che innanzi gli corre
in affannosa sequenza essi spingono innanzi...
(Shakespeare, Sonetti)
“Domani,
e domani, e poi domani...” (Macbeth)
“L'uomo
conserva ancora parte della gioia che aveva provato nel rinascimento
quando sentì d'esistere in tutte le direzioni del tempo e delloo
spazio, adesso percepisce che non ha piu' di un istante per volta, ma
ogni volta puo' essere un momento di grande pienezza.”
(Poulet)
Inseparabile dalla consapevolezza e dall'ordine visivo pero' amerge
il senso della discontinuità e la sensazione dell'alienazione
dell'io.
“Ormai
siamo spazzati lontano da noi stessi...” (Boileau)
Il mondo della catena, delle cose concatenate di Descartes, del puro
determinismo:
.”..nulla puo' assicurarci che l'essere di un istante duri in un
altro, nulla potrà garantirci che un ponte sarà costruito tra
questo e l'istante seguente...”
Il
denudamento della vita conscia e la sua riduzione ad un unico livello
visivo creo' il nuovo mondo dell'inconscio. Il campo è stato
liberato, dagli archetipi e dagli atteggiamenti della mente
individuale ed è pronto per l'inconscio collettivo. (McLuhan)
In questo modo il sec.XVII emerso nella sua vita conscia in una
scienza prettamente visiva è costretto a rifugiarsi nel mondo dei
sogni. Il meccanicismo dei caratteri mobili e il concetto di
movimento lineare e continuo sui piani della consapevolezza, è
completamente alieno alla natura del linguaggio verbale ma
perfettamente coerente con la parola stampata. Paradossalmente
quindi, la prima età della stampa apri' le porte al formarsi
dell'inconscio, nel senso moderno del termine.
Non è interesse di McLuhan in questo libro, parlare dell'ignoto come
di zona profonda della consapevolezza. Il suo intento è solamente
quello di sottolineare come noi stessi, accentuando la componente
visiva, abbiamo creato quella enorme discarica che è l'inconscio.
“La lezione da imparare è per quanto piu' geniale sia la luce
gettata su questi due regni confinanti, tanto piu' profonda sarà
l'oscurità in cui le loro interazioni sono relegate....”
ALDO VINCENT
I MIEI LIBRI LI TROVATE
IN LETTURA GRATUITA QUI:
http://www.ebookservice.net/scheda_utente.php?autore=scheda-dell%27autore:-aldo-vincent&idau=9664
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