La liturgia
Per aiutarci a comprendere meglio il passaggio al visivo in questo
periodo storico, è necessario approfondire la storia della liturgia
cristiana. Leitourgeia, in senso originario e classico del
termine, era un'attività politica, il contributo cioè alla polis
da parte degli Ateniesi con i diritti civili. La vita privata (cioè
priva, tolta, sottratta) era appannaggio di donne, bambini, schiavi e
meteci.
Studiosi che hanno approfondito l'argomento sono concordi nel
ritenere che il tardo medioevo sia stato un periodo di netta
decadenza della liturgia cristiana perchè era iniziata inesorabile
il processo di traduzione del culto collettivo in termini visivi
ormai inseparabili dai fenomeni causati dalla tecnologia
gutenberghiana.
La schiacciante mole di materiale probante dimostra come la storia
della messa cattolica di quel periodo sia la dimostrazione di una
sempre maggiore incomprensione della cerimonia da parte del clero e
dei fedeli e di come abbia finito col disintegrarsi (fino al
Concilio) per colpa degli stessi liturgisti. Un'eccessiva enfasi nel
culto della presenza divina nell'Eucarestia, contraddiceva spinte
frammentatrici in direzione dell'organizzazione visiva del non
visivo, come se la messa avesse il compito di riprodurre
cineticamente tutta la Passione, col sacerdote sull'altare che si
muoveva dal lato dell'Epistola a quello del Vangelo come
rappresentazione del percorso di Gesu' da Erode a Pilato...si
verificava cioè la spinta cinematica per mezzo della segmentazione
visiva, e la segmentazione corrisponde al sentimentalismo, cioè alla
separazione dei sensi e all'isolamento da un'emozione all'altra. Era
un'epoca ormai che aspirava al super umano invece che al
soprannaturale, come testimoniano le figure michelangiolesche in
pittura o le enormi statue in San Giovanni in Laterano ( e in genere
nel Barocco).
Questo è il periodo della separazione dei Protestanti che non
accettano il sovraccarico visivo e grazie alla stampa mettono in mano
dei fedeli una copia della Bibbia (proibitissima la lettura
individuale delle Sacre Scritture tra i cattolici, pena il rogo) con
uno spostamento dell'accento dall'unione dell'intera Chiesa con Dio
all'unione del singolo individuo con l'Essere Supremo.
La stampa come estensione tecnologica scateno' in questo periodo
storico un potere deflagrante, intanto perchè visivamente essa è
piu' ad alta definizione del manoscritto, essendo un mezzo molto
caldo che faceva la sua comparsa in un mondo che per migliaia di anni
si era affidato ad un mezzo freddo come la scrittura, e fattore non
secondario fu la grande epoca del consumatore, non soltanto perchè
la stampa è un mezzo di comunicazione, ma perchè oltre che una
merce è anche un metodo per organizzare ogni altra attività su una
base lineare e sistematica. Mostro' agli uomini come creare mercati a
prezzi fissi, mostro ad ognuno visivamente la propria lingua
compattando eserciti e fondando i nazionalismi. La stessa liturgia
della Chiesa Cattolica ancora porta i segni profondi degli effetti
della tecnologia visiva e della rottura dell'unità tra i sensi.
L'immagine elisabettiana del mondo uscì dal Concilio di Trento con
la Controriforma cioè diventando molto piu' gerarchica visivamente
di qualsiasi altra concezione medievale, perchè la gerarchia divenne
essa stassa visiva e visibile col Papa vestito di bianco, i cardinali
di rosso, gli arcivescovi con la quantità di violetto che andava
scmando via via che si scendeva verso il nero assoluto dei preti...
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