domenica 1 giugno 2014

18- la liturgia

La liturgia

Per aiutarci a comprendere meglio il passaggio al visivo in questo periodo storico, è necessario approfondire la storia della liturgia cristiana. Leitourgeia, in senso originario e classico del termine, era un'attività politica, il contributo cioè alla polis da parte degli Ateniesi con i diritti civili. La vita privata (cioè priva, tolta, sottratta) era appannaggio di donne, bambini, schiavi e meteci.
Studiosi che hanno approfondito l'argomento sono concordi nel ritenere che il tardo medioevo sia stato un periodo di netta decadenza della liturgia cristiana perchè era iniziata inesorabile il processo di traduzione del culto collettivo in termini visivi ormai inseparabili dai fenomeni causati dalla tecnologia gutenberghiana.
La schiacciante mole di materiale probante dimostra come la storia della messa cattolica di quel periodo sia la dimostrazione di una sempre maggiore incomprensione della cerimonia da parte del clero e dei fedeli e di come abbia finito col disintegrarsi (fino al Concilio) per colpa degli stessi liturgisti. Un'eccessiva enfasi nel culto della presenza divina nell'Eucarestia, contraddiceva spinte frammentatrici in direzione dell'organizzazione visiva del non visivo, come se la messa avesse il compito di riprodurre cineticamente tutta la Passione, col sacerdote sull'altare che si muoveva dal lato dell'Epistola a quello del Vangelo come rappresentazione del percorso di Gesu' da Erode a Pilato...si verificava cioè la spinta cinematica per mezzo della segmentazione visiva, e la segmentazione corrisponde al sentimentalismo, cioè alla separazione dei sensi e all'isolamento da un'emozione all'altra. Era un'epoca ormai che aspirava al super umano invece che al soprannaturale, come testimoniano le figure michelangiolesche in pittura o le enormi statue in San Giovanni in Laterano ( e in genere nel Barocco).
Questo è il periodo della separazione dei Protestanti che non accettano il sovraccarico visivo e grazie alla stampa mettono in mano dei fedeli una copia della Bibbia (proibitissima la lettura individuale delle Sacre Scritture tra i cattolici, pena il rogo) con uno spostamento dell'accento dall'unione dell'intera Chiesa con Dio all'unione del singolo individuo con l'Essere Supremo.
La stampa come estensione tecnologica scateno' in questo periodo storico un potere deflagrante, intanto perchè visivamente essa è piu' ad alta definizione del manoscritto, essendo un mezzo molto caldo che faceva la sua comparsa in un mondo che per migliaia di anni si era affidato ad un mezzo freddo come la scrittura, e fattore non secondario fu la grande epoca del consumatore, non soltanto perchè la stampa è un mezzo di comunicazione, ma perchè oltre che una merce è anche un metodo per organizzare ogni altra attività su una base lineare e sistematica. Mostro' agli uomini come creare mercati a prezzi fissi, mostro ad ognuno visivamente la propria lingua compattando eserciti e fondando i nazionalismi. La stessa liturgia della Chiesa Cattolica ancora porta i segni profondi degli effetti della tecnologia visiva e della rottura dell'unità tra i sensi. L'immagine elisabettiana del mondo uscì dal Concilio di Trento con la Controriforma cioè diventando molto piu' gerarchica visivamente di qualsiasi altra concezione medievale, perchè la gerarchia divenne essa stassa visiva e visibile col Papa vestito di bianco, i cardinali di rosso, gli arcivescovi con la quantità di violetto che andava scmando via via che si scendeva verso il nero assoluto dei preti...



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