L'autore
A questo punto McLuhan, trovandosi al confine tra il mondo
manoscritto e quello tipografico, si sofferma per confrontare tra di
loro i diversi tratti e le contaminazioni tra le due diverse culture
poichèà studiando l'epoca degli amanuensi è possibile comprendere
meglio la subentrante cultura visiva.
Tommaso Moro e Pietro Ramo, rappresentano meglio di altri
intellettuali dell'epoca il progetto di un ponte sopra il fiume
turbolento della filosofia scolastica che col suo carattere di
conversazione orale comincia ad essere assolutamente inadatta (per
Tommaso Moro) ai problemi di un grande stato centralizzato mentre per
Ramo essa era diventata insufficiente per il metodo didattico.
Giacchè il metodo scolastico era un mosaico simultaneo che non
serviva piu' in un'epoca lineare e visiva.
Passo' molto tempo prima che il libro stampato venisse riconosciuto
come qualcosa di piu' che una semplice tecnica per un manoscritto
piu' accessibile, così come all'epoca della pubblicazione di
Galassia Gutenberg risultava altrattanto difficile spiegare la
diversità tra l'immagine televisiva e cinematografica. Nelle sue
conferenze per la formazione alla comunicazione, Maurizio Costanzo
affermava: “Come chiaramente scritto dal McLuhan, la televisione è
figlia della radio...” mostrando innanzi tutto di non aver letto
nulla dell'autore, ma solo d'aver orecchiato alcuni apodittici in
voga.
Allo stesso modo altri intellettuali discettavano sui contenuti
trascurando l'analisi dei mezzi. Insomma quello che era successo con
l'invenzione di Gutenberg, cioè l'analisi errata delle cause e degli
effetti, si ripetè alla fine del secolo scorso, con l'abbaglio della
tecnologia elettronica considerata meccanica e non organica.
Escluso il caso eclatante di Leonardo Da Vinci, dovuto principalmente
alla sua maniera di scrivere da destra a sinistra, non conosciamo per
la massima parte il nome degli autori dei manoscritti perchè il
concetto di autore era molto diverso da come lo intendiamo oggi. Non
soltanto la paternità letteraria rimase sconosciuta fino all'epoca
della stampa ma fino ad allora non vi fu nemmeno un pubblico di
lettori in quanto gli amanuensi scrivevano per altri amanuensi. Era
una sorta di lavoro collettivo, sia nelle sale di scrittura delle
biblioteche dei conventi, sia per attingere da altri manoscritti. Se
non trovavano pagine interessanti da aggiungere a quanto stavano
scrivendo, si affidavano alla propria memoria e chiedevano ad altri
bibliotecari di copiare parti di altri manoscritti. Qui gli storici
si trovano davanti a serie difficoltà per le ricostruzioni storiche,
perchè un incunabolo era composto di vari argomenti e il titolo del
tomo era il titolo del primo argomento trattato. Un manoscritto
archiviato sotto il nome di Cicerone aveva sì come primo argomento
uno scritto di quell'autore, ma poi potevano esserci altri argomenti,
di geometria, di matematica o di filosofia. Una richiesta di
copiatura da pagina a pagina... del Cicerone in quella biblioteca,
poteva essere uno studio di scienze naturali o altro....
Nel XII secolo con il sorgere delle università maestri e studenti
entrarono prepotentemente nel campo della produzione libraria
dettando e scrivendo libri durante le lezioni. Si comincio' a fare a
meno della costosa pergamena mentre la carta, molto piu' economica,
rese la produzione libraria piu' una questione di operosità che di
ricchezza. Commettiamo un grave e anacronistico errore se pensiamo
che uno studioso medievale considerasse il contenuto del libro che
stava leggendo come espressione o il punto di vista di un autore.
Egli invece considerava cio' che leggeva una parte di quella
complessiva massa di sapere che si era accumulata nei secoli e da cui
ogni contemporaneo attingeva per completare e continuare l'opera di
antichi saggi. Fu il carattere di diffusione e omogeneità stimolato
dalla tipografia in ogni fase della sensibilità umana che a partire
dal sec.XVI comincio' ad invadere le arti, le scienze, l'industria e
la politica con il suo “punto di vista” che tra le altre cose
fece nascere il concetto di autore e lettore.
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