Scrittura alfabetica
Quando una nuova tecnologia estende uno dei nostri sensi,
l'assimilazione e la traduzione nella cultura dell'individuo e della
società si espande con la stessa rapidità con cui la nuova
tecnologia viene interiorizzata. Molte delle nuove idee possono
essere assimilate soltanto cambiando l'immagine pittorica che abbiamo
del mondo per consentire un nuovo equilibrio nei rapporti tra tutti i
nostri sensi e di conseguenza quelli dell'intera società. E' il
mutamento che si chiedeva ai contemporanei di Copernico mentre
insegnava che la terra non stava ferma, o nel secolo scorso
nell'ascoltare le teorie di Einstein che esigevano un notevole sforzo
immaginativo mentre le generazioni future le assimileranno prima che
le loro strutture mentali divengano fisse.
E' un concetto che apparirà piu' chiaro con un esempio musicale.
I Beatles rappresntano la rivoluzione musicale piu' importante dopo
Behetoven perchè essi inclusero due nuove note nelle scale musicali
delle loro canzoni cambiando di fatto alcune scale cromatiche. In
verità la novità non era tanto nelle Blue Note, che già erano
incluse nelle canzoni del blues americano, ma i loro coretti a
quattro voci, basati su queste nuove scale, facevano sì che non
seguendo il Bordone Canonico, al primo ascolto dessero l'impressione
di stonare. Stonature gradevoli, ma sempre stonature. Finchè col
ripetere dei loro motivetti, il fenomeno divenne tanto clamoroso da
aver cambiato la storia della musica e degli arrangiamenti, perchè
“cio' che conta è l'effetto, non i fatti sensori”.
“A partire dall'invenzione dell'alfabeto fonetico vi è stato nel
mondo occidentale una continua spinta verso la separazione dei sensi,
delle funzioni, delle operazioni, degli stati emotivi e politici,
oltre che dei compiti...”
Sarà l'Arte ad aiutarci alla comprensione di questo passaggio di
McLuhan: la pittura dei primitivi e bidimensionale mentre quella
degli alfabetizzati è tridimensionale almeno fino a Cesanne.
La detribalizzazione dell'individuo è dipesa almeno in passato da
un'intensa vita visiva stimolata dall'alfabeto fonetico e dalla
scrittura. Scrittura fonetica soltanto, perchè unica nel suo genere.
L'invenzione dell'alfabeto fu la traduzione di un complesso intreccio
organico di funzioni in un solo spazio. Esso trasforma l'uso
simultaneo di tutti i sensi in un codice esclusivamente visivo. Prima
esistevano forme di scrittura pittorica o logografica, che era sì
fonetica ma che usavano quella che gli studiosi chiamano rindondanza
del linguaggio, cioè una frase polisillabica poteva essere evocata
con molti segni che aiutassero a comprimere la parola fino al suono
corretto. Alfabeto fonetico elimina la rindondanza e codifica tutto
il dicibile raggruppandolo in una trentina di segni senza significato
che evocano suoni senza significato ma che messi in un contesto
lineare, continuo e omogeneo evochino la parola desiderata. Questa
semplicità tolse agli scribi e ai sacerdoti l'eslcusiva della
cultura e si espanse alla conquista di altre scritture, altre
civiltà. Perchè la scrittura fonetica puo' fagocitare qualsiasi
altra scrittura ma non puo' accadere il contrario. O almeno, non
poteva accadere, perchè oggi con la tecnologia elettronica si
riscontra un recupero dell'auditivo tribale, del non esclusivamente
visivo, della necessità di nuove forme piu' rapide e contratte di
wscrittura e soprattutto nella necessità di linguaggi
post-alfabetici (le icone di Windows sono un classico esempio) che
superino gli idiomi, i nazionalismi, le barriere culturali.
L'alfabeto è il piu' pratico il piu' completamente sviluppato e il
piu' facilmente adattabile sistema di scrittura.
Fino ad ora.
I tempi sono maturi per un passo in avanti.
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