I libri
Gli argomenti che abbiamo trattato fin'ora si sono occupati
principalmente della parola scritta e del modo con cui essa
trasferisce o traduce lo spazio audio-tattile del pensiero “sacro”
del non letterato, nello spazio visivo dell'uomo “profano” cioè
civilizzato. Quando questo trasferimento o metamorfosi si è
realizzata ci troviamo nel mondo dei libri, siano essi manoscritti o
stampati. Ed è di questo che Galassia Gutenberg si occupa.
Il concetto che il sapere provenga dai libri è un'idea moderna
probabilmente derivata dal carattere letterario dell'umanesimo del
XVI secolo. La concezione atavica del sapere invece è quella di
ingegnosità, ovvero il possesso di acume, adattamento e furberia. Il
prototipo letterario è Ulisse, l'Odisseo “uomo di multiforme
ingegno” in grado di sconfiggere Troia, i Ciclopi e le avversità
grazie al suo ingegno, cioè la capacità di affrontare le
vicissitudini della vita.
Il non letterato getta una rete su tutto il pensiero del mondo. La
mitologia e la religione sono forse strettamente imparentate perchè
nascono dalla vita quotidiana dell'uomo e dalla sua preoccupazione
nei confronti del soprannaturale. Furono i libri a dare forma al
sapere e alla società umana con la separazione della parola dalla
scrittura, cosa che avvenne lentamente con i manoscritti e gli
incunaboli ma assunse una velocità esponenziale con l'invenzione
della stampa a caratteri mobili.
Intanto come presupposto occorre fare una precisazione: cos'ha
realmente inventato Gutenberg? All'epoca già si stampavano fogli con
immagini e aforismi (5.000 anni prima indiani e cinesi stampavano
preghiere con la stessa tecnica) il nerofumo ad olio era usato dai
pittori, il cesello dei caratteri era tradizione degli orafi e il
torchio già si usava per spremere l'uva. Quindi?
Occorre un esempio pratico: poniamo che vi venga in mente di
inventare il Windsurf. Prendete una tavola da surf, incollate una
piattaforma non sdrucciolevole, una vela da mettere in centro e un
maniglione per manovrarla. Ecco, siete pronti per l'ufficio brevetti
e chiunque voglia costruire un windsurf dovrà pagarvi delle
royalties. Facile.
Ora invece, poniamo che inventiate lo sci nautico: il motoscafo c'è
già, la corda pure, gli sci vanno solo adattati un poco, e quindi
chiunque vi veda praticare lo sci nautico potrà fare lo stesso senza
oneri.
Proprio questo capito' a quel poveraccio di Gutenberg. Si fece
finanziare da un banchiere e impiego' tre anni per riuscire a
stampare 180 copie della famosa Bibbia delle 42 linee. A questo punto
il banchiere lo trascino' in tribunale, gli tolse la tipografia e
continuo' a stampare per suo conto, imitato da altre tipografie che
si erano gettate sul mercato fiorente. Gutenberg provo' ad aprirne
una pure lui ma senza successo, anzi sembra che gliela bruciarono.
Tanta gloria per un colpo di genio, ma non purtroppo per il lavoro di
questo orafo trasformato in tipografo.
Tornando alla domanda iniziale, cos'ha realmente inventato Gutenberg?
“
Si
può dire che Gutenberg abbia inventato un intero processo
industriale, comprendente:- I caratteri mobili (forgiati in metallo tenero e fondibile), ottenuti in rilievo da una matrice. Gutenberg usò il punzone degli orefici per creare non il singolo carattere, ma la matrice di una serie di caratteri (secondo il principio della fòndita a ripetizione). Dalla matrice si potevano ricavare, con apposite colature, i caratteri tipografici in quantità, grandezza e qualità desiderate;
- L'inchiostro per i caratteri mobili, con qualità chimiche appropriate ai caratteri in metallo (non più ad acqua ma utilizzando l'olio);
- Il processo di composizione con le relative attrezzature. La principale è il torchio tipografico, modellato sul torchio da vino dei coltivatori renani.
L'idea
vincente di Gutenberg fu quella di sintetizzare strumenti e tecniche
che già esistevano ed applicarle alla stampa.
Occorre precisare anche che la stampa modifico' il mercato relegando
i manoscritti al commercio dell'usato mentre il libro nuovo, omogeneo
e unificato apri' il commercio con prezzi fissi.
Nessun commento:
Posta un commento