A
che servono gli Intellettuali oggi?
Non
c’è alcuna provocazione in questa domanda, ma solo un tassello per
capire in che modo si collocano i nuovi barbari in questa società.
Cominciamo,
come sempre dal McLuhan: la velocità elettrica e di conseguenza il
computer e Internet, hanno fatto scomparire l’autorità scolastica
(nel senso di docente-emittente allievo-ricevente) così come stanno
dissolvendosi le sovranità nazionali. Gli antichi schemi di
espansione meccanica dal centro alla periferia hanno perso in parte
la loro potenza. Alla rete ferroviaria si è sostituita la rete
elettrica e ai gangli che attorno alle stazioni coagulavano nuovi
centri di distribuzione delle merci, si sono sovrapposti “server”
che distribuiscono pacchetti d’informazione in modo che ognuno sia
il centro del proprio universo.
Questo
capovolgimento era già presente nei congegni elettrici, come
l’aspirapolvere o la lavatrice messi sul mercato affinché il
lavoro della servitù venisse fatto da ciascuno di noi. Ed ognuno
(compresa la servitù), liberata da questi lavori divenisse un
consumatore di congegni “che facevano risparmiare tempo”. Ma
questo concetto non è esatto. Agli albori della civiltà l’uomo
dedicandosi all’agricoltura, si alzava col levarsi del sole e
lavorava un giorno intero e si ritirava al tramonto con la
consapevolezza di poter mantenere la sua famiglia. Oggi, dopo secoli
di civilizzazione, e di macchine-protesi per diminuire la fatica e
accorciare i tempi di produzione, l’uomo moderno si alza sempre
all’alba e torna a casa al tramonto. Sembrerebbe non averci
guadagnato nulla e invece, ha risparmiato tempo PER POTERSI DEDICARE
AD ALTRO (compresi altri lavori).
Il
procedimento meccanico di dividere ogni processo però, ultimamente
si è capovolto trasformandosi in un campo di processi unificati con
l’organico intrecciarsi di tutte le funzioni che fanno parte del
complesso.
E
siamo arrivati agli intellettuali.
Nel
suo saggio: il tradimento dei chierici di Julien Benda (chissà se
riuscite a trovarlo ancora in libreria) non solo l’autore chiarisce
in che modo l’intellettuale tiene in mano le redini di ogni
società, ma sottolinea come per esempio gli intellettuali relegati
all’opposizione ai tempi di Voltaire, siano poi stati via via
cooptati dal potere che li ha usati fino ai nostri giorni.
Ma
l’analisi potrebbe andare ancora più indietro, alle Diarchie, cioè
al potere diviso tra il Re e il Sacerdote dove quest’ultimo
deteneva il sapere di tutta la scienza disponibile e della cosmogonia
(ad uso del popolo) che faceva scrivere sulle pietre del Tempio dove
la parola divina poteva essere letta con l’aiuto dei sacerdoti,
esempio di scrittura che sfidava il tempo da contrapporsi a quella su
papiro che grazie alle strade dell’Impero Romano contraevano lo
spazio e acceleravano lo spostamento delle merci e della
comunicazione. Ai greci che venivano catturati dai romani e che
sapevano leggere, veniva loro risparmiata la vita e in segno
distintivo veniva loro imposto un orecchino (in greco: skulikki) di
conseguenza l’edificio dove vivevano e studiavano si chiamava
Skolìa, da cui deriva scuola e scolari. Furono questi schiavi greci
i primi intellettuali che a servizio dei loro padroni, li
“civilizzarono” intellettualmente capovolgendo di fatto il
dominio, fino ad inoculare il concetto che distrusse l’Impero
Romano: il Cristianesimo…
Lo
stesso fenomeno si trova nel Quarto Secolo dell’Era Cristiana
quando i Germani al servizio dei Romani cominciarono ad andare fieri
dei loro nomi e dei loro usi tribali fino a farne sfoggio. Anche qui
si potrebbe osservare come un ulteriore capovolgimento si ebbe quando
alla Corte id Luigi XIV fiorissero manifestazioni piene di pastori e
pastorelle fatte di crini e macranè…
Allo
stesso modo gli Americani, affermarono la loro identità riempiendo i
loro musei dei fanali delle loro carrozze, bottiglie di birra perse
nella Valle della Morte (ne ho vista una) coperte patch-work dei
primi pionieri e chiodi delle miniere d’oro.
Chi
non ricorda Black Power e quei due atleti di colore che con il pugno
alzato rivendicavano la loro identità afro-americana?
Bene,
ma cosa sta succedendo oggi?
Qui
mi avventuro in considerazioni soggettive, osservazioni che hanno
solo l’apporto della mia esperienza: gli intellettuali (quelli
veri) se ne vanno dal potere e tornano nelle periferie. La cosiddetta
Sinistra italiana, che aveva rivendicato nel Dopoguerra la matrice
intellettuale di TUTTI gli italiani ha visto esaurire la funzione
formativa dei Grandi Vecchi ed è stata tradita dalla nuova
generazione che ne aveva perso la matrice. La Destra arrivata al
potere ha scoperto un entroterra esiguo che ha tentato di riempire
con nuovi Miti e personaggi di lieve spessore.
Questo
deserto delle anime è stato via via occupato dal Web dove
l’intellighenzia si è frantumata in mille rivoli, migliaia di
microcosmi, di Forum, di luoghi virtuali di discussione da cui oggi
attingono le vecchie strutture dell’informazione, spacciandole per
proprie.
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