Filosofi Greci: i primi
schizofrenici
Fino a quando la scrittura fonetica non divise il pensiero
dall'azione operando la separazione tra il mondo magico dell'orecchio
e quello neutro dell'occhio, i comportamenti umani venivano
considerati un mix tra pensiero e azione, un tutt'uno come in un
frullatore. Per fare un esempio, la narrazione epica di Leonida alle
Termopili parla di lui e di trecento Spartani il cui unico pensiero
epico è quello della gloria con la morte in un gruppo considerato “i
Trecento” senza individualità, nè prevalenze, solo l'appartenenza
al drappello di Leonida. L'unico nome che passa alla storia per la
penna di Erodoto è quello del traditore, un certo Efialte. Degli
altri eroi, il nulla.
Occorre la poesia epica di Omero e della sua Iliade (il primo libro
SCRITTO nella storia della cultura occidentale) per conoscere nomi di
soldati e luogotenenti, il loro carattere, le gesta, la morte...
L'espansione della cultura greca, anche grazie alla spada, aveva
portato, tra le altre innovazioni, dalla Fenicia l'alfabeto fonetico
ma fu la vittoria sui Persiani che permise ad Alessandro il Grande
non solo di espandere il suo impero fino ai confini del mondo
conosciuto, ma questo illuminato non distruggeva le civiltà che
conquistava, ma metteva tutto su carri e spediva ad Atene dove fuori
dai propilei i filosofi discettavano su nuovi argomenti scrivendo
lettere e diagrammi nella sabbia dei colonnati fuori dal Tempio. Fu
questa la grande rivoluzione intellettuale dell'epoca, perchè la
parola, il pensiero e la cultura non erano piu' patrimonio di una
casta sacerdotale che praticava l'esegesi, ma di un pugno di filosofi
che discutevano e catalogavano nuovi concetti.
Dice il McLuhan che per uscire da un cerchio magico non c'è altra
via che quella di entrare in un altro cerchio magico e l'alfabeto
fonetico, con la sua astrazione del significato e la traduzione di
una serie di suoni in un codice visivo, opero' quella trasformazione.
Non era successo con le scritture precedenti perchè nessun altro
modo di scrivere, ideogrammi, pittogrammi o geroglifici, ha il potere
di detribalizzare una cultura facendola uscire dal mondo magico e
risonante di rapporti simultanei quali lo spazio acustico e orale. La
strada verso l'individualismo, la libertà e l'indipendenza per
McLuhan passa inesorabile dall'alfabeto fonetico.
“”
Buona parte dei Greci era appassionata, infelice, in guerra col
proprio io, spinti da una parte dal ragionamento e dall'intelletto,
dall'altra dalle passioni.... I filosofi proclamavano “ la Virtu'
sta nel mezzo” ad una popolazione eccessiva in ogni cosa, nel
pensiero, nella poesia, nelle arti, nella religione e nel peccato, fu
la combinazione di passione e intelletto che li rese grandi finchè
furono grandi.... Vi erano due tendenze a quei tempi in Grecia, una
appassionata, religiosa, mistica, lontana dalle cose del mondo,
mentre l'altra era allegra, empirica, razionalistica e tesa verso la
conoscenza...
“” (liberamente citato da Storia della Filosofia di Bertrand
Russel)
LA SCHIZOFRENIA E' FORSE UNA CONSEGUENZA NECESSARIA
DELL'ALFABETIZZAZIONE (Marshall McLuhan)
Coloro che esperimentarono per primi l'affermarsi della nuova
tecnologia dell'alfabeto fonetico risposero calorosamente perchè i
nuovi rapporti dei sensi che si instaurarono con la dilatazione
tecnologica dell'occhio posero davanti a loro un mondo nuovo e
sorprendente che faceva intravedere un nuovo intreccio tra i sensi.
Questo è accaduto sempre, anche con l'invenzione del telegrafo o
della radio (ai giorni nostri accade con Internet), ma lo shock
iniziale gradatamente svanisce mentre l'intera comunità assorbe
nuove abitudini percettive in tutti i settori di lavoro o di scambio.
La vera rivoluzione avviene in questa seconda fase, piu' prolungata
di “adattamento” alla nuova tecnologia. E' in questa fase che
addirittura cambia l'uso del mezzo, la tecnologia che pareva nata per
una funzione e invece trova nuove e imprevedibili applicazioni.
L'automobile nacque come carrozza senza cavalli e a quella
assomigliava fino all'invenzione del clacson. Il telegrafo che nacque
per segnalare le previsioni del tempo nelle ferrovie, cambio' il
linguaggio dei giornali, così la strada che portava dalla campagna
alle città per lo svago del fine settimana, con l'intensificarsi del
mezzo, si trasformo' esattamente nell'opposto e le autostrade che
collegavano le città divennero esse stesse città con un
prolungamento continuo senza confini...
La scrittura lineare e alfabetica rese possibile ai Greci
l'invenzione delle “grammatiche”, esplicitazioni del pensiero e
della scienza con la visualizzazione delle funzioni dei processi
individuali e sociali con la visualizzazione di funzioni e rapporti
non visivi.
Le funzioni e i processi non erano affatto nuovi ma lo strumento
nuovo di queste analisi li rendeva visibili. Potremmo dire che
l'alfabeto fonetico per i Greci ebbe la stessa funzione che ebbe
l'invenzione del cinematografo nel secolo scorso.
Nella fase decadente della cultura greca fino ai Bizantini il
pensiero ellenico rimase in buona misura attaccata all'antica cultura
orale con una diffusa sfiducia nelle scienze applicate.. Alla luce di
quanto esposto da McLuhan analizzate la frattura dell'anno mille tra
la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, rileverete che si tratto'
dell'insopportabile tensione tra la cultura dell'occhio di Roma e
quella dell'orecchio di Costantinopoli..
Furono i Romani ad effettuare in concreto la traduzione alfabetica
della cultura in termini visivi. Furono essi che deposero la parola
incisa sulle pareti dei Templi scritte nella pietra per sfidare il
tempo e la trasformarono in un prodotto leggero scritto sui papiri
che correva sulle strade da loro costruite sfidando lo spazio, perchè
la conoscenza applicata sia nella struttura militare che
nell'organizzazione produttiva dipende dall'uniformità e
dall'omogenizzazione delle popolazioni.
Prima di Platone i grandi creatori di miti, in perfetto equilibrio
tra l'antico mondo orale delle tribu' e le prossime tecnologie della
specializzazione e dell'individualismo, avevano previsto tutto e
tutto avevano detto con poche parole narrando di Cadmo un antico Re
che secondo la leggenda introdusse la scrittura fenicia in Grecia,
era amico di Zeus, e avendolo liberato da un immane pericolo,
ricevette in dono dei denti di drago. Lui li semino' nel suo campo e
da questi denti uscirono soldati, inquadrati, addestrati, lineari e
aggressivi.
Questo fecero i Romani: dai denti del drago, cioè la scrittura
fonetica, fecero nascere le loro truppe con le quali conquistarono
tutto il mondo allora conosciuto.
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