sabato 17 maggio 2014

4- Filosofi Greci: i primi schizofrenici

Filosofi Greci: i primi schizofrenici

Fino a quando la scrittura fonetica non divise il pensiero dall'azione operando la separazione tra il mondo magico dell'orecchio e quello neutro dell'occhio, i comportamenti umani venivano considerati un mix tra pensiero e azione, un tutt'uno come in un frullatore. Per fare un esempio, la narrazione epica di Leonida alle Termopili parla di lui e di trecento Spartani il cui unico pensiero epico è quello della gloria con la morte in un gruppo considerato “i Trecento” senza individualità, nè prevalenze, solo l'appartenenza al drappello di Leonida. L'unico nome che passa alla storia per la penna di Erodoto è quello del traditore, un certo Efialte. Degli altri eroi, il nulla.
Occorre la poesia epica di Omero e della sua Iliade (il primo libro SCRITTO nella storia della cultura occidentale) per conoscere nomi di soldati e luogotenenti, il loro carattere, le gesta, la morte...
L'espansione della cultura greca, anche grazie alla spada, aveva portato, tra le altre innovazioni, dalla Fenicia l'alfabeto fonetico ma fu la vittoria sui Persiani che permise ad Alessandro il Grande non solo di espandere il suo impero fino ai confini del mondo conosciuto, ma questo illuminato non distruggeva le civiltà che conquistava, ma metteva tutto su carri e spediva ad Atene dove fuori dai propilei i filosofi discettavano su nuovi argomenti scrivendo lettere e diagrammi nella sabbia dei colonnati fuori dal Tempio. Fu questa la grande rivoluzione intellettuale dell'epoca, perchè la parola, il pensiero e la cultura non erano piu' patrimonio di una casta sacerdotale che praticava l'esegesi, ma di un pugno di filosofi che discutevano e catalogavano nuovi concetti.
Dice il McLuhan che per uscire da un cerchio magico non c'è altra via che quella di entrare in un altro cerchio magico e l'alfabeto fonetico, con la sua astrazione del significato e la traduzione di una serie di suoni in un codice visivo, opero' quella trasformazione. Non era successo con le scritture precedenti perchè nessun altro modo di scrivere, ideogrammi, pittogrammi o geroglifici, ha il potere di detribalizzare una cultura facendola uscire dal mondo magico e risonante di rapporti simultanei quali lo spazio acustico e orale. La strada verso l'individualismo, la libertà e l'indipendenza per McLuhan passa inesorabile dall'alfabeto fonetico.

“”
Buona parte dei Greci era appassionata, infelice, in guerra col proprio io, spinti da una parte dal ragionamento e dall'intelletto, dall'altra dalle passioni.... I filosofi proclamavano “ la Virtu' sta nel mezzo” ad una popolazione eccessiva in ogni cosa, nel pensiero, nella poesia, nelle arti, nella religione e nel peccato, fu la combinazione di passione e intelletto che li rese grandi finchè furono grandi.... Vi erano due tendenze a quei tempi in Grecia, una appassionata, religiosa, mistica, lontana dalle cose del mondo, mentre l'altra era allegra, empirica, razionalistica e tesa verso la conoscenza...
“” (liberamente citato da Storia della Filosofia di Bertrand Russel)

LA SCHIZOFRENIA E' FORSE UNA CONSEGUENZA NECESSARIA DELL'ALFABETIZZAZIONE (Marshall McLuhan)
Coloro che esperimentarono per primi l'affermarsi della nuova tecnologia dell'alfabeto fonetico risposero calorosamente perchè i nuovi rapporti dei sensi che si instaurarono con la dilatazione tecnologica dell'occhio posero davanti a loro un mondo nuovo e sorprendente che faceva intravedere un nuovo intreccio tra i sensi. Questo è accaduto sempre, anche con l'invenzione del telegrafo o della radio (ai giorni nostri accade con Internet), ma lo shock iniziale gradatamente svanisce mentre l'intera comunità assorbe nuove abitudini percettive in tutti i settori di lavoro o di scambio. La vera rivoluzione avviene in questa seconda fase, piu' prolungata di “adattamento” alla nuova tecnologia. E' in questa fase che addirittura cambia l'uso del mezzo, la tecnologia che pareva nata per una funzione e invece trova nuove e imprevedibili applicazioni. L'automobile nacque come carrozza senza cavalli e a quella assomigliava fino all'invenzione del clacson. Il telegrafo che nacque per segnalare le previsioni del tempo nelle ferrovie, cambio' il linguaggio dei giornali, così la strada che portava dalla campagna alle città per lo svago del fine settimana, con l'intensificarsi del mezzo, si trasformo' esattamente nell'opposto e le autostrade che collegavano le città divennero esse stesse città con un prolungamento continuo senza confini...

La scrittura lineare e alfabetica rese possibile ai Greci l'invenzione delle “grammatiche”, esplicitazioni del pensiero e della scienza con la visualizzazione delle funzioni dei processi individuali e sociali con la visualizzazione di funzioni e rapporti non visivi.
Le funzioni e i processi non erano affatto nuovi ma lo strumento nuovo di queste analisi li rendeva visibili. Potremmo dire che l'alfabeto fonetico per i Greci ebbe la stessa funzione che ebbe l'invenzione del cinematografo nel secolo scorso.
Nella fase decadente della cultura greca fino ai Bizantini il pensiero ellenico rimase in buona misura attaccata all'antica cultura orale con una diffusa sfiducia nelle scienze applicate.. Alla luce di quanto esposto da McLuhan analizzate la frattura dell'anno mille tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, rileverete che si tratto' dell'insopportabile tensione tra la cultura dell'occhio di Roma e quella dell'orecchio di Costantinopoli..
Furono i Romani ad effettuare in concreto la traduzione alfabetica della cultura in termini visivi. Furono essi che deposero la parola incisa sulle pareti dei Templi scritte nella pietra per sfidare il tempo e la trasformarono in un prodotto leggero scritto sui papiri che correva sulle strade da loro costruite sfidando lo spazio, perchè la conoscenza applicata sia nella struttura militare che nell'organizzazione produttiva dipende dall'uniformità e dall'omogenizzazione delle popolazioni.
Prima di Platone i grandi creatori di miti, in perfetto equilibrio tra l'antico mondo orale delle tribu' e le prossime tecnologie della specializzazione e dell'individualismo, avevano previsto tutto e tutto avevano detto con poche parole narrando di Cadmo un antico Re che secondo la leggenda introdusse la scrittura fenicia in Grecia, era amico di Zeus, e avendolo liberato da un immane pericolo, ricevette in dono dei denti di drago. Lui li semino' nel suo campo e da questi denti uscirono soldati, inquadrati, addestrati, lineari e aggressivi.
Questo fecero i Romani: dai denti del drago, cioè la scrittura fonetica, fecero nascere le loro truppe con le quali conquistarono tutto il mondo allora conosciuto.


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