Il Mito è fondatore
Se una nuova tecnologia viene introdotta in una cultura provocando
un' accentuazione di uno dei nostri sensi allora il rapporto tra
tutti i sensi ne viene alterato perchè ognuno di essi, quando viene
acutizzato ad alto livello d'intensità, puo' anestetizzare gli altri
sensi. Succedeva dal dentista negli anni sessanta quando si
applicavano tecniche cosiddette “audiac” che erano altissimi
rumori indotti per abbassare il dolore. La stessa ipnosi altro non è
che isolare intensamente la vista fino al trance, e negli anni
ottanta in alcuni centri benessere erano in uso le vasche amniotiche,
involucri dove si era immersi in acqua tiepida al buio con lo scopo
di aumentare il relax che altro non era che isolare il senso del
tatto per raggiungere un effetto pre-ipnotico.
“L'uomo tribale non letterato vive in uno stato di intensa
accentuazione dell'organizzazione auditiva di tutta la sua esperienza
e va considerato in un certo senso un individuo in trance...”
Prima di Platone la grande narrazione era affidata al mito, che al
pari dell'aforisma è caratteristico della cultura orale, perchè
fino a quando la parola scritta non privo' il inguaggio della sua
risonanza magica e pluridimensionale, le parole erano un mondo
poetico avvolgente, pieno di rivelazioni, almeno così veniva
recepita la consapevolezza umana non letterata.
Il mito è fondatore della storia e del linguaggio prima che la
scrittura obbligasse alla linearità e alla precisione temporale.
“...e Caino uccise Abele” è la precisa formulazione di
complessi processi sociali che avevano impiegato secoli per imporsi.
Abele praticava la pastorizia che a quei tempi significava nomadismo,
mentre Caino era agricoltore, cioè si era fermato, aveva seminato i
campi e allevato le bestie nei recinti, cominciando a contare e a
scrivere. In questo modo uccise il nomadismo della pastorizia, così
uccise Abele.
Se oggi la ricchezza si genera trasportando l'informazione, alle
origini era il trasporto delle merci che generava ricchezza. Così
armenti e greggi venivano portati da una parte all'altra del
territorio per fini commerciali. Era il passaggio di mano di questi
beni che generava difficoltà, perchè allora non c'erano i
frigoriferi e le bestie andavano trasportate vive. Un sistema
ingegnoso che inventarono in Mesopotamia (ma ho trovato tracce anche
esplorando l'antica Persia) era quello di generare palle di
terracotta, riempirle con ossicini e legnetti intagliati che
rappresentavano il numero del gregge o degli armenti, far mettere un
sigillo di garanzia dall'autorità del luogo e partire. Una volta a
destinazione si rompeva il contenitore e si contavano gli animali e
veniva pagato il loro valore. Il problema era che ad ogni passaggio
bisognava rompere l'involucro e farne uno nuovo pagando nuove spese
all'autorità di controllo. Nacquero così sistemi ingegnosi per il
quale il contenitore conteneva il numero di ossicini e legnetti pari
al numero degli armenti, ma lo scrivevano fuori dal contenitore di
terracotta, così che ad ogni passaggio di danaro e merci non fosse
necessario rompere il contenitore, da qui nacquero i primi segni che
sarebbero diventati numeri e lettere dell'alfabeto.
Scrittura salì sul muro
del Giardino dei Numeri
poi con le ali della Poesia
fuggì per sempre
librandosi..
Due parole di spiegazione: Scrittura e Poesia (epica) sono scritte in
maiuscolo come fossero persone e pure il Giardino è maiuscolo come
se fosse l'Eden. Fuggì librandosi è un doppio senso, che significa
anche diventare libri.
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