lunedì 19 maggio 2014

5- Il Mito è fondatore

Il Mito è fondatore

Se una nuova tecnologia viene introdotta in una cultura provocando un' accentuazione di uno dei nostri sensi allora il rapporto tra tutti i sensi ne viene alterato perchè ognuno di essi, quando viene acutizzato ad alto livello d'intensità, puo' anestetizzare gli altri sensi. Succedeva dal dentista negli anni sessanta quando si applicavano tecniche cosiddette “audiac” che erano altissimi rumori indotti per abbassare il dolore. La stessa ipnosi altro non è che isolare intensamente la vista fino al trance, e negli anni ottanta in alcuni centri benessere erano in uso le vasche amniotiche, involucri dove si era immersi in acqua tiepida al buio con lo scopo di aumentare il relax che altro non era che isolare il senso del tatto per raggiungere un effetto pre-ipnotico.

“L'uomo tribale non letterato vive in uno stato di intensa accentuazione dell'organizzazione auditiva di tutta la sua esperienza e va considerato in un certo senso un individuo in trance...”

Prima di Platone la grande narrazione era affidata al mito, che al pari dell'aforisma è caratteristico della cultura orale, perchè fino a quando la parola scritta non privo' il inguaggio della sua risonanza magica e pluridimensionale, le parole erano un mondo poetico avvolgente, pieno di rivelazioni, almeno così veniva recepita la consapevolezza umana non letterata.
Il mito è fondatore della storia e del linguaggio prima che la scrittura obbligasse alla linearità e alla precisione temporale. “...e Caino uccise Abele” è la precisa formulazione di complessi processi sociali che avevano impiegato secoli per imporsi. Abele praticava la pastorizia che a quei tempi significava nomadismo, mentre Caino era agricoltore, cioè si era fermato, aveva seminato i campi e allevato le bestie nei recinti, cominciando a contare e a scrivere. In questo modo uccise il nomadismo della pastorizia, così uccise Abele.
Se oggi la ricchezza si genera trasportando l'informazione, alle origini era il trasporto delle merci che generava ricchezza. Così armenti e greggi venivano portati da una parte all'altra del territorio per fini commerciali. Era il passaggio di mano di questi beni che generava difficoltà, perchè allora non c'erano i frigoriferi e le bestie andavano trasportate vive. Un sistema ingegnoso che inventarono in Mesopotamia (ma ho trovato tracce anche esplorando l'antica Persia) era quello di generare palle di terracotta, riempirle con ossicini e legnetti intagliati che rappresentavano il numero del gregge o degli armenti, far mettere un sigillo di garanzia dall'autorità del luogo e partire. Una volta a destinazione si rompeva il contenitore e si contavano gli animali e veniva pagato il loro valore. Il problema era che ad ogni passaggio bisognava rompere l'involucro e farne uno nuovo pagando nuove spese all'autorità di controllo. Nacquero così sistemi ingegnosi per il quale il contenitore conteneva il numero di ossicini e legnetti pari al numero degli armenti, ma lo scrivevano fuori dal contenitore di terracotta, così che ad ogni passaggio di danaro e merci non fosse necessario rompere il contenitore, da qui nacquero i primi segni che sarebbero diventati numeri e lettere dell'alfabeto.

Scrittura salì sul muro
del Giardino dei Numeri
poi con le ali della Poesia
fuggì per sempre
librandosi..

Due parole di spiegazione: Scrittura e Poesia (epica) sono scritte in maiuscolo come fossero persone e pure il Giardino è maiuscolo come se fosse l'Eden. Fuggì librandosi è un doppio senso, che significa anche diventare libri.





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